Linothele megatheloides

Un grande tessitore sudamericano, interessante da osservare e allevare

Tempo di lettura: 8 minuti

A cura di Enrico Simeon

Linothele megatheloides su ragnatela

CLASSIFICAZIONE

Sottordine: Mygalomorphae

Gruppo: Haplogynae
Famiglia: Dipluridae
Sottofamiglia: Diplurinae
Nome scientifico: Linothele megatheloides (Paz & Raven, 1990) – WSC LSID urn:lsid:nmbe.ch:spidersp:000342

CENNI TASSONOMICI E ANATOMICI

Il genere Linothele fu determinato da Karsh nel 1879 in seguito alla scoperta della specie L. curvitarsis.

Collocato nella sottofamiglia Diplurinae per la presenza sulle unghie tarsali di due file di denti, questo genere differisce da quelli appartenenti alla sua stessa sottofamiglia (Diplura sp., Harmonicon sp. e Trechona sp.) per l’assenza di organi stridulatori (Lyra) sulle maxille.

Cuspules e maxxillae di Linothele megatheloides
Maxillae di Linothele megatheloides

Una caratteristica di Diplurinae, che si riscontra anche in Ischnothelinae, è la presenza di spine modificate dalla forma verrucosa (Cuspules) sulle maxille ma non sul labium. Questa peculiarità ci permette di distinguerli dagli Hexathelidae, i quali presentano Cuspules sia sulle maxille che sul labium.
Le rimanenti sottofamiglie, Euagrinae e Masteriinae, non presentano invece Cuspules su queste componenti boccali.

N.B: Le Cuspules – carattere che si osserva in molti migalomorfi – costituiscono, con la loro presenza e la loro collocazione, indizi fondamentali per l’identificazione della famiglia di un dato campione.

DESCRIZIONE

Cefalotorace dorato di una femmina
Cefalotorace dorato di una femmina

Finora Linothele megatheloides è stata considerata la specie più grande del suo genere, ma sembrerebbe che L. gaujoni possa superare di poco le sue dimensioni.

I due sessi, nella fase subadulta, sono quasi indistinguibili.
I maschi, dopo l’ultima muta assumono una struttura più allungata; questi cambiamenti coinvolgono principalmente la conformazione di arti e filiere latero-posteriori, mentre i cheliceri risultano più piccoli e stretti rispetto a quelli delle femmine.

Il dimorfismo tra i due sessi non è molto marcato: in entrambi i casi le zampe sono ricoperte da fitti peli di colore blu scuro, il prosoma nelle femmine è dorato mentre nei maschi tende leggermente al marrone e risulta essere più folto ai lati; sia per quanto riguarda i maschi che le femmine il prosoma è attraversato da zone nere prive di peli che si diramano partendo dalla fovea estendendosi anche ai cheliceri.

Caratteristiche del maschio adulto

spermathecae della femmina di Linothele megatheloides
Spermathecae della femmina di Linothele megatheloides

Con l’ultima muta, come è di norma tra i migalomorfi, sui palpi del maschio si vengono a formare i classici emboli. Nella parte inferiore delle tibie del primo paio di zampe invece si formano due grossi tubercoli provvisti alla propria sommità di una “megaspina”. Queste strutture verranno utilizzate per bloccare la femmina durante l’atto riproduttivo.

Embolo maschile presente sui pedipalpi
Linothele megatheloides embolo sul pedipalpo del maschio

Da sottolineare che queste spine non sono delle vere e proprie apofisi, ma normali spine ingrossate.

Come tutti i Diplurinae, Linothele megatheloides presenta scopule sui tarsi, caratteristica che però non gli permette di scalare le superfici lisce. I micropeli che le costituiscono non sono infatti sufficientemente fitti e frastagliati, caratteristica che si osserva invece nei Theraphosidae.

Struttura sulle zampe anteriori di Linothele megatheloides
Tubercoli e macrospina sulle zampe del maschio

Inoltre la struttura delle zampe è, a mio avviso, molto particolare: i tarsi sono curvi e molto lunghi, quasi quanto i metatarsi e le tibie, e risultano anche molto flessibili e mobili (si possono infatti piegare anche verso il basso in un movimento apparentemente innaturale dell’articolazione) poichè presentano una evidente pseudo-segmentazione.

DISTRIBUZIONE

Le specie appartenenti al genere Linothele sono distribuite diversamente su tutta la zona equatoriale del continente sudamericano.
Nello specifico, Linothele megatheloides popola la foresta pluviale colombiana attorno ed ad ovest di Bogotà, con una piccola distribuzione anche a nord e sud. Il ragno quindi presenta un areale di diffusione abbastanza circoscritto, tanto che non è ancora stato segnalato in Brasile, Venezuela e in altri stati confinanti aventi condizioni climatiche e geomorfologiche simili a quelle colombiane.

ABITUDINI

Le lunghe filiere di Linothele megatheloides da cui fuoriescono i fili di ragnatela
Le lunghe filiere di Linothele megatheloides

Linothele megatheloides è sicuramente uno dei ragni dalle più spiccate capacità tessitorie.
Produce infatti un fitto strato di tela, che va a formare vari tunnel e corridoi tra le radici e le cavità preesistenti nel terreno, per poi espandersi ampiamente all’esterno (sono state osservate in natura ragnatele aventi un’area di anche 2 m quadrati). Le vibrazioni, causate da una eventuale preda sul lenzuolo sericeo, si espandono fino al rifugio del ragno destando la sua attenzione.
Questa tecnica di caccia assomiglia molto a quella adottata dai ragni appartenenti alla famiglia Agelenidae, ma, come si potrà vedere, la consistenza della seta e l’architettura del riparo sono completamente diversi.
Linothele megatheloides è un ragno schivo e poco aggressivo: alla minima vibrazione o spostamento d’aria corre a nascondersi nella tana. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è anche abbastanza attivo. Lo si può spesso scorgere mentre è intento sistemare la tela con le sue enormi filiere, pratica eseguita anche durante le ore di luce dato che non ha problemi a cacciare anche di giorno.

Come caccia

Esemplare giovane di Linothele megatheloides che ha catturato una preda
Esemplare giovane con una preda

La tecnica di caccia consiste nello sfruttare la consistenza della seta che, essendo leggermente appiccicosa, elastica e dalla trama fitta, rende difficoltosi i movimenti dei malcapitati insetti (come blatte o grilli). Provoca infatti una resistenza meccanica sulle zampe, trattenendo la preda per le spine o comunque per altre strutture anatomiche. Bisogna sottolineare, però, che alcune blatte, a volte, riescono a liberarsi dall’abbraccio mortale della seta. Ciononostante il ragno accorerà ugualmente, facendo, come al solito, brevi ma rapidissimi scatti di “assestamento”, al fine di capire bene il luogo d’origine delle vibrazioni trasmesse attraverso la tela.

AGGRESSIVITA’ E VELENO

Come detto in precedenza, Linothele megatheloides non è un ragno aggressivo. In una sola occasione, quando dovevo spostare di terrario un esemplare maschio adulto, questo ha assunto la classica posizione difensiva ritirandosi velocemente nella tana.
Riguardo al veleno non posso scrivere molto poiché non ci sono dati che mostrino il suo grado di tossicità.
Mi limito ad affermare che questo tipo di ragno può predare anche grossi insetti: in tal caso, esso scatterà in avanti affondando rapidamente e più volte le zanne nella preda per poi ritirarsi ed attendere che il veleno faccia effetto. E’ un ragno che rischia poco, che non ingaggerà mai un “combattimento” con la propria vittima.

VELOCITA’ DI CRESCITA E DIMENSIONI

Esemplare durante una muta di accrescimento
Una fase della muta

Non ha un metabolismo accelerato, la velocità di crescita quindi si può definire media.
Per raggiungere la maturità sessuale gli sling di Linothele megatheloides muteranno 10-11 volte nell’arco di un anno e mezzo.
I maschi raggiungono i 3 cm di bodylength (escludendo le filiere) e vivranno ancora per 8 mesi. Le femmine sessualmente mature misurano 3.5 cm di corpo. Esse continueranno a mutare fino a superare anche i 5 cm di corpo (sempre escludendo le filiere lateroposteriori che, in tal caso, misureranno 2.5 cm) e potranno vivere oltre i 5 anni (non si sa bene quanti anni possano vivere).

ALLEVAMENTO

Femmina adulta di Linothele megatheloides sulla sua grande e robusta ragnatela
Esemplare femmina sul suo drappo di ragnatela

Linothele megatheloides in genere sfrutta tutto lo spazio che gli viene fornito.
Andando controtendenza, questo genere necessita di larghi spazi per crescere: è bene fornire terrari grandi anche ad esemplari giovani perché se cresciuti in spazi stretti tendono a rimanere piccoli.
Non è quindi problematico scegliere il terrario dalle dimensioni adatte poiché, anche se gli viene fornito uno grosso, lo riempirà di tela ugualmente.
Io tengo una femmina maturata da poco in un terrario di 20x25x15 h; una femmina più vecchia di 5 cm può stare tranquillamente in un terrario 40x30x25h o più (non ci sono limiti).

Temperature e umidità

Terrario completamente ricoperto di ragnatela
Terrario completamente ricoperto di ragnatela

E’ un ragno che non necessita di alte temperature: di solito rimane nella zona avente 22-23 gradi centigradi, evitando quella più vicina al cavetto che arriva a 25 (e più) gradi centigradi. Gli sling possono essere tenuti anche a 24 gradi centigradi ma è sempre bene creare un gradiente di temperatura per far sì che il ragno possa spostarsi liberamente nella zona più o meno calda.

Il terrario deve avere circa 5 – 6 centimetri di torba umida o molto umida (comunque ho notato in questo ragno una notevole resistenza allo stress idrico) e anche uno o due pezzi di sughero posti diagonalmente, in modo che l’animale possa ripararsi sotto.

N.B: se le pareti del terrario sono bagnate L. megatheloides ha difficoltà a creare la complessa architettura di tela perché, a causa dell’acqua, la seta fa fatica ad aderire (problema che si può risolvere tenendo aperto per un po’ il contenitore).

RIPRODUZIONE

Nelle settimane precedenti all’accoppiamento, è bene innalzare l’umidità nel terrario della femmina al fine di renderla recettiva. Sembra infatti che il periodo di riproduzione, in natura, coincida con l’incremento stagionale dell’umidità che in Colombia va da aprile ad ottobre. Il maschio dovrà essere adulto e aver costruito la sua prima spermweb.

Si comincia prelevando il maschio per inserirlo in un contenitore più piccolo del terrario. Una volta calmo, lo si invita ad entrare nel terrario della femmina (se non ci si sente sicuri si pone direttamente tutto il barattolo nella teca della femmina). Lui inizierà subito il corteggiamento tirando la tela con colpi decisi tramite il primo paia di zampe. Se la femmina è recettiva uscirà leggermente dalla tana tirando anch’essa la tela con le zampe. Se non lo è, uscirà con fare deciso allontanando il maschio.

Quando il maschio è sufficientemente vicino, inizierà a toccare leggermente la femmina con le zampe. Nel mentre cercherà di sollevarle le zampe anteriori e il cefalotorace in modo da potersi accoppiare. Durante la copula, che dura poco tempo come in tutti i migalomorfi, il maschio tiene ben salda la femmina tramite le spine tibiali. Una volta finito l’accoppiamento, la femmina si limita ad allontanare il maschio. Nel mio caso non si è verificato alcun gesto aggressivo da parte della femmina che si è limitata a ritirarsi con calma nella tana.

Dopo 4-6 settimane, la femmina produce un cocoon al livello del terreno di circa 2,5 cm di diametro, in una zona del terrario che precedentemente ha ripulito dalla tela. La seta utilizzata, che isola le uova dall’umidità, viene applicata in più strati fino a formare una grossa massa compatta.

Numerosi piccoli sling in un contenitore isolato
I numerosi piccoli di Linothele megatheloides usciti dall’ovisacco.

La femmina, nel periodo di incubazione delle uova che risulta di circa 30 giorni o poco più, si disinteressa del cocoon, trascorrendo la maggior parte del tempo in una zona diversa del terrario.

colorazione di uno spiderling
Un piccolo spiderling nella sua colorazione grigia

Una volta sviluppati, usciranno dal cocoon circa 160 sling che rimarranno nella zona costruendo piccole tele a se stanti, mentre diventeranno aggressivi tra loro dopo la seconda muta.

REFERENZE

– Nicolas Paz S., Robert J.Raven: A new species of Linothele from Colombia (Araneae, Mygalomorphae, Dipluridae)

– Nicolas Paz S.: Aspectos de la biologia reproductiva de Linothele megatheloides

Un ringraziamento speciale va a Bastian Drolshagen (esperto di Dipluridae) senza il cui aiuto questa scheda non avrebbe potuto prender forma.

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