Pterinochilus murinus (Theraphosidae)

Una delle più conosciute migali africane, molto comune tra gli allevatori, saprà regalarvi soddisfazioni speciali!

Tempo di lettura: 9 minuti

A cura di Alvise Ardenghi, Luca Di Gioia e Marco Perboni

Scheda di informazioni e allevamento di Pterinochilus murinus

Sottordine: Mygalomorphae
Famiglia: Theraphosidae
Sottofamiglia: Harpactirine
Nome scientifico: Pterinochilus murinus (Pocock, 1897 )

Nomi comuni: Usumbara orange baboon

INTRODUZIONE

Pterinochilus murinus è una specie iconica.
Grande tessitrice, veloce nella crescita, molto attiva e fiera, questa migale africana saprà sicuramente stupirvi!

La sua variante cromatica denominata RCF (Red Color Form), sia per la sua bellezza che per la facilità di riproduzione, è una delle varianti più comuni tra gli allevatori ed è quella su cui ci concentreremo. Le altre, a parte la colorazione, non mostrano infatti sostanziali differenze nel comportamento e nell’allevamento.

DISTRIBUZIONE E HABITAT

Angola, Tanzania, Kenia, Botswana, Mozambique, Malawi.

Mappa dell'areale di distribuzione di Pterinochilus murinus
Areale di distribuzione di Pterinochilus murinus (da Gallon, 2008)

Pterinochilus murinus è un Theraphosidae descritto più di un secolo fa da Pocock, nel 1897, su materiale raccolto in Tanzania centrale, nell’attuale regione del Dodoma. La prima femmina descritta aveva una colorazione marrone-grigia e pertanto questa è considerata la forma cromatica tipica (Typical Colour FormTCF) Fig.1.

Successivamente da aree limitrofe e poi da regioni anche molto distanti dalla Tanzania, sono stati riportati esemplari dalle livree differenti, considerati inizialmente come specie differenti. 
Ad esempio Schmidt et al. nel 2000 ridescrivono Pterinochilus mamillatus Strand, 1906  come una specie rossastra originaria solo della regione dell’Usambara, Tanzania.

In realtà non esistono sufficienti differenze morfologiche per separare nettamente le varie forme cromatiche, le quali quindi appartengono tutte alla specie P. murinus. Ne consegue che questa specie ha una distribuzione molto ampia, probabilmente dettata dalle sue capacità adattative.

Nello specifico la colorazione RCF (Red Color Form, o anche detta Usambara) Fig. 2 è distribuita in Angola, Tanzania e sud del Kenia.
Esempi di luoghi dove sono stati rinvenuti esemplari di colorazioni differenti sono il “Mikumi National Park” in Tanzania, dove gli esemplari hanno una colorazione di base nera e quindi vengono definiti Dark Color Form (DCF), e il “Tete National Park” in Mozambico dove gli animali hanno di base una colorazione marrone, da cui  Brown Color Form (BCF).  A discrezione delle scuole terraristiche, e dell’esperienza dei singoli appassionati, possono essere definite altre varietà cromatiche e locality (ad esempio Usambara Mountain Variant (UMV)) che però sembrerebbero più vie intermedie tra quelle sopra citate che vere e proprie entità fenotipiche distinte. 

Data la grande distribuzione di Pterinochilus murinus, nell’Africa centro-orientale, non esiste un vero e proprio habitat tipico. La specie si può trovare in territori molto diversi, dal livello del mare fino a 1450 metri di quota. Solitamente costruisce i suoi ripari negli anfratti sotto i tronchi caduti, o tra le radici degli alberi, oppure sotto pietre o anche in prossimità di strutture umane. Sono stati trovati esemplari anche all’interno di rami cavi degli alberi, quindi ben al di sopra del livello del terreno. Si trova comunque prevalentemente in zone di foresta secca o in ambiente semidesertico. Anche il range di temperatura di Pterinochilus murinus è molto ampio, dalle basse temperature notturne 18/19°C  alle ben più alte temperature diurne 30/35°C tipiche degli ambienti molto assolati.

DESCRIZIONE E ABITUDINI

Pterinochilus murinus è una migale di dimensioni medie dal forte dimorfismo sessuale. Le femmine adulte arrivano a 5/6 cm di corpo mentre i maschi maturi possono avere dai 2.5 ai 4 cm di corpo e presentano speroni tibiali oltre che un aspetto più esile.

Il colore di base di P. murinus RCF è l’ arancione. Dalla fovea si dipartono disegni di colore nero a raggera. L’addome invece presenta un disegno formato da una linea che percorre il dorso longitudinalmente, due punti di colore nero situati nella parte anteriore e tre coppie di linee situate nella parte posteriore. Nel complesso è un Theraphosidae facilmente riconoscibile.

In natura costruisce delle tane scavando il terreno e usando la sua densa e bianchissima seta per rivestire l’imboccatura del riparo, i cunicoli, ma anche la vegetazione o le pietre circostanti. E’ un grande tessitore, capace di realizzare strutture tridimensionali molto grandi all’interno delle quali passerà la sua vita, attendendo l’arrivo di prede. 

Posizione di difesa di Pterinochilus murinus
Fig. 3: Posizione di difesa di Pterinochilus murinus. E’ una migale aggressiva e spesso mostra i cheliceri mettendosi in display.

Da evidenziare che Pterinochilus murinus è un animale molto aggressivo e difensivo: se infastidito non ci penserà due volte a mettersi in posizione di display per battere le zampe e mostrare i grandi cheliceri.
Questa specie presenta anche organi stridulatori che, se utilizzati, risultano ben udibili dall’ aggressore.
E’ quindi fortemente sconsigliato interagire a distanza ravvicinata con questa specie. Ogni forma di disturbo, di tentativo di manipolazione, potrà trasformarsi in un attacco da parte del ragno.

I veleno di questa specie è abbastanza attivo, sebbene non possa essere considerato molto pericoloso per l’uomo. Nonostante ciò il suo morso è molto doloroso, può dare qualche sintomo fastidioso e quindi si consiglia sempre la massima prudenza.

VELOCITA’ DI CRESCITA E DIMENSIONI

La vita media del maschio dopo la maturazione sessuale, che a temperature corrette raggiunge anche in 1 anno e mezzo, si aggira intorno ai 3/4 mesi, mentre le femmine hanno un lifespan complessivo di circa 8/10 anni se stabulate a temperature normali, raggiungendo la maturità sessuale in un paio di anni.
Come per tutte le migali, se allevate a temperature troppo alte la loro crescita avverrà più velocemente, causando però una riduzione dell’aspettativa di vita. 

ALLEVAMENTO

Terrario di Pterinochilus murinus con tana rivestita di ragnatela
Fig. 4: Terrario di Pterinochilus murinus con tana rivestita di densa ragnatela bianca.

Per allevare al meglio Pterinochilus murinus occorre allestire un terrario (per una femmina adulta) di 30cm di lato. Esemplari piccoli potranno essere alloggiati in contenitori di dimensione ridotta.

Nella nostra guida all’Allevamento delle Migali potrete trovare molte altre informazioni dettagliate su come scegliere il giusto terrario e allestirlo.

Come substrato possiamo usare uno strato di 10 cm o più di torba acida di sfagno. E’ importante aggiungere vari ripari (sughero ad esempio) e dei rami obliqui a cui potrà aggrappare l’enorme quantità di ragnatela che tesserà per plasmare a suo piacimento il terrario. A differenza delle altre specie del genere che sono prettamente terricole, Pterinochilus murinus è semi-arboricolo e sfrutterà il terrario a 360 gradi.

E’ sconsigliato comunque l’ inserimento di piante vive visto che questi animali necessitano di un ambiente con umidità relativamente bassa 60/70% . Il terrario inoltre necessita di una fonte riscaldante posta lateralmente come un cavetto o un tappetino impostato su una temperatura media attorno ai 25-30 °C.

Relativamente alla temperatura, l’allevamento di Pterinochilus murinus è stato studiato sotto diversi regimi di temperatura e di alimentazione (Reichling and Gutzke, 1998). I risultati hanno mostrato come il sesso dei ragni studiati (due ovisacchi interi) non dipendesse dall’alimentazione e dalla temperatura.
Esemplari giovani nutriti molto e a temperature di stabulazione alte (circa 31 °C), aumentano notevolmente la propria massa una volta divenuti femmine adulte.
Regimi alimentari abbondanti e stabulazioni più fresche (circa 27 °C) hanno invece portato ad avere maschi significativamente più grandi di dimensioni.

RIPRODUZIONE

L’ accoppiamento non presenta particolari difficoltà. Per aumentare le chance di successo, è bene simulare la stagione delle piogge prima di unire gli esemplari. Questo può essere fatto aumentando drasticamente l’umidità per alcune settimane, per poi farla scendere gradualmente. A quel punto si potrà procedere all’accoppiamento.
Prima di introdurre il maschio adulto nella teca, è buona norma nutrire abbondantemente la femmina così da ridurre episodi di aggressione ai danni del maschio.
Il corteggiamento si svolge di solito in pochi minuti, nei quali il maschio tamburellando con palpi e zampe sulla tela in zona della tana della femmina provvederà a farla uscire.
Una volta uscita si svolgerà l’accoppiamento alla fine del quale la femmina potrebbe diventare aggressiva.

Pterinochilus murinus depone un ovisacco ad amaca tra i drappi di tela.
Fig. 7: Pterinochilus murinus depone l’ovisacco a forma di amaca tra i drappi di tela del suo riparo.

Dopo circa 3 mesi la femmina deporrà l’ovissacco ad amaca all’interno della tana precedentemente rinforzata con grandi quantità di tela. L’ovisacco verrà costantemente sorvegliato e all’occorrenza rinforzato con nuova seta. All’incirca un mese dopo ne usciranno i piccoli di una grandezza compresa tra i 10 mm e 15 mm.

Il numero degli spiderling può variare da poche decine fino a raggiungere circa i 200 esemplari che arriveranno a completa autonomia al raggiungimento della seconda muta. Questa specie è in grado di produrre più ovisacchi fertili a seguito di un solo accoppiamento

L’ovisacco viene sempre sorvegliato dalla madre e trattenuto tra i cheliceri i pedipalpi e le zampe anteriori.
È consigliabile, anche se difficoltoso, prelevarlo dopo 5 settimane dalla deposizione per far terminare lo sviluppo in incubatrice. Nel caso di una recente riproduzione, all’apertura dell’ovisacco alla quinta settimana, oltre il 90% delle larve erano al secondo stadio. All’interno sono stati contati un totale di 130+ esemplari.
Generalmente gli ovisacchi contengono all’incirca 100 uova, ma come visto i numeri possono essere tranquillamente più alti.

CURIOSITA’

Pterinochilus murinus è stato oggetto di diverse ricerche scientifiche data la sua facilità di allevamento.
Ad esempio, in una tesi di laurea (Matthew Angelosanto, 2019)  è stato investigato il comportamento di questa specie se posto di fronte alla scelta di che direzione prendere tra due percorsi. Un bivio in pratica. Su uno dei due percorsi, a breve distanza, veniva messa una preda per verificare se fosse attrattiva.
 I risultati hanno mostrato che non vi era una scelta preferenziale, suggerendo che tale ragno non presenti nessuna lateralizzazione del sistema nervoso, oltre a possedere una scarsa vista.

Esemplare ginandromorfo di Pterinochilus murinus
Fig. 10: Esemplare ginandromorfo di Pterinochilus murinus. (Alvaro Laborda and Fernando Perez-Miles, 2017)

Un altro interessante aspetto che riguarda P. murinus è il fatto che è stata la prima migale in cui sia stata osservata il ginandromorfismo (Laborda and Perez-Miles, 2017)  ovvero la compresenza di organi sessuali femminili con genitali esterni simili a quelli maschili. Ma questa aberrazione non si ferma agli organi sessuali. Nel caso dei ragni ad esempio, l’esemplare risulta diviso a metà secondo il piano di simmetria longitudinale: da una parte il ragno ha l’aspetto della femmina adulta, e ventralmente ha una delle due spermateche, mentre dall’altro ha le fattezze di un maschio adulto con un solo pedipalpo maschile atto alla fecondazione. 

L’esemplare di Pterinochilus murinus in foto è nato in allevamento nel 2010 ed è poi maturato nel 2014 mostrando questa mutazione molto rara. Ma a cosa è dovuta? Il meccanismo non è ancora chiaro ma è plausibile che nei ragni dipenda dalla perdita di due o più cromosomi X da uno zigote femminile.

Come detto è la prima volta che il ginandromorfismo è stato studiato su un migalomorfo, ed esistono solo una cinquantina di report in bibliografia che riguardano ragni araneomorfi. Nel complesso rimane un fenomeno affascinante e molto raro da osservare.

REFERENZE

– Angelosanto, M. (2019). Examination of behavioral lateralizations in juvenile tarantulas in the presence of prey odors. Eastern Michigan University. https://commons.emich.edu/honors/653

– Gallon, R. C. (2008). On some poorly known African Harpactirinae, with notes on Avicuscodra arabica Strand, 1908 and Scodra pachypoda Strand, 1908 (Araneae, Theraphosidae). Bulletin of the British Arachnological Society 14: 232-246. 

– Laborda, Á., & Pérez-Miles, F. (2017). The first case of gynandry in Mygalomorphae: Pterinochilus murinus, morphology and comments on sexual behavior (Araneae: Theraphosidae). The Journal of Arachnology, 45(2), 235-237.
https://doi.org/10.1636/JoA-S-049.1

– Reichling, S. B., & Gutzke, W. H. (1998). Phenotypic consequences of incubation temperature and feeding regimen in captive‐bred tarantulas. Zoo Biology: Published in affiliation with the American Zoo and Aquarium Association, 17(5), 405-414.

– Schmidt, G., Peters, H.-J. & Samm, R. (2000). Das unbeschriebene Weibchen von Pterinochilus mamillatus Strand, 1906 sowie die Redescription das Männchens dieser Art (Araneae: Theraphosidae: Harpactirinae). Arachnologisches Magazin 8(11/12): 8-17. (reprinted in Tarantulas of the World 51: 4-11)

 

 

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